27 agosto 2011

Minimalista cosa ?

Beh, probabilmente avrei reagito cosi fino a poco tempo fa, ma... due traslochi aiutano certamente a capirne il significato soprattutto se si passa da una 130 m2 con mansarda ad un ragionevole ma più modesto 90 m2, per poi finire in un 85 m2!!

Il primo appartamento mi ha permesso di soddisfare il mio sfrenato bisogno di raccogliere, ed in questo sono stata ampiamente aiutata e confortata da figlia e marito che condividono la mia passione per il “non buttiamolo subito, casomai ci servisse !” Il fatto che io sia un eterna sradicata, lontana 850 km dalla città della mia infanzia, è stata una buona scusa per fare del nostro appartamento un museo. Probabilmente la visita sarebbe stata interessante ma impossibile pretendere il pagamento per potere vedere i biglietti di metropolitana, di musei, la mia collezione di cartolina (usata e non !), la mia collezione di lettere che datavano dai tempi della scuola elementare e ci conservavo oltre le tracce dei miei primi amorini anche le innumerevoli risposte alle mie domande di lavoro (99,9 % negativi ma per lo meno ci avevo provato ed inoltre adesso non risponde nessuno perciò queste lettere possono avere un certo valore o no ?); interessante anche la collezione di bomboniere inutili ed orrende, ma come buttarle se regalata da una persona adorata, poi non dimentichiamoci dei vestiti da neonati rinchiusi da qualche decenni in scatole che nessuno osa profanare...

Insomma una mansarda può facilmente trasformarsi in un museo ma quando la mansarda sparisce allora comincia il penoso lavoro di eliminazione. Il primo periodo è duro, molto duro e piangete davanti ad oggetti conservati 20 anni senza sapere il perché ( il perché le avete conservati, non il perché piangete !) e poi pian pianino prendete il vostro coraggio a due mani e cominciate a disfarvi di ingombranti ricordi. Le rimpiangerete ancora per una settimana o due ma poi il gioco vi divertirà e in fondo vi sentirete molto più liberi mentalmente e fisicamente perché tutti questi oggetti finiscono per diventare una catena al piede, vi costringono a scegliere la casa, non in funzione dei vostri sogni ma in funzione dei vostri possessi... e poi, riscoprirete un po' il significato di “indispensabile”, ma è decisamente mooolto relativo!

p.s.: Lo spunto per questo post l'ho preso dal bell'articolo di L. su "minimo".

9 agosto 2011

NON MERCI !!!

Non merci, je ne veux pas devenir célébre ! A part ma petite personne et quelques rares autres individus -comme moi démunis de tout talent- il semblerait qu'au moins 99 % de la population sache chanter, danser, réciter ou faire quelque chose digne d'attention. En somme, les gens se battent pour avoir un petit bout de ciel bleu dans l'Olympe de la célébrité télévisive. Et non, excusez moi, meme si cela vous semblera bizarre; je n'y tiens pas ! En dehors du fait qu'effectivement je n'ai aucun talent artistique, à moins que savoir tricoter soit considéré comme tel mais j'en doute fort, je ne veux pas etre connue ou du moins certainement pas de cette façon et pas pour quelque chose que 90 % de la population ne semble pas trouver compliqué.
Meme si Andy Warhol affirmait que nous avons tous droit à notre quart d'heure de célébrité, si jamais la popularité frappait à ma porte je souhaiterais qu'elle ne soit pas arrivée par hasard mais pour feter mes capacités, talents....que je dois malheureusement encore découvrir ! Et enfin, je payerais cher pour avoir la capacité d'etre sure de moi en toutes circonstances et de ne jamais douter de pouvoir arriver où je souhaite. Je me suis toujours demandé pourquoi des personnes pas particulièrement douées, pas particulièrement brillantes, ne doutent jamais d'elles-memes ?